Con oltre cento scatti scelti tra migliaia, il nostro fotografo Costantino Idini ci consegna una visione nuova e sorprendente della Discesa dei Candelieri di Sassari 2025. Non una semplice cronaca, non il racconto di un rito già visto tante volte: la sua macchina fotografica cerca altro, e trova. Trova l’essenza, l’invisibile, ciò che sfugge anche agli occhi più abituati. Ed è qui che questo reportage assume un valore particolare: perché si rivolge non solo al visitatore esterno, ma anche al sassarese stesso, invitandolo a riconsiderare dettagli e sfumature che spesso passano inosservati.
Come ha scritto il grande Bruno Lombardi parlando di Idini, il suo lavoro possiede “forza rituale, profondità etica e valore documentario”. Parole che restano vere, anche se riferite ad altre opere, e che calzano perfettamente alla sensibilità che guida oggi questo reportage. Idini non insegue l’effetto, ma la sostanza. Non cerca l’applauso, ma l’ascolto. Le sue fotografie non sono spettacolo: sono immersione.
In questi scatti, l’obiettivo si posa sui corpi e non solo sui candelieri, sui volti e non soltanto sul rito collettivo, sulle mani e sui passi, che diventano la scrittura silenziosa di una tradizione millenaria. La considerazione di un cadrage, lo sfocato, il movimento, sono il vero linguaggio antropologico: ogni scelta toglie il superfluo, amplifica la forma, lascia che l’umanità dei portatori emerga senza filtri.
Idini ama ripetere: “Dentro le storie, mai sopra”. Ed è proprio questa la chiave. Perché il fotografo si fa parte del rito, alleato dei suoi protagonisti, narratore che non sovrasta ma accompagna. È questo che fa di lui un reporter nel senso più alto del termine. La sua biografia parla chiaro: anni di ricerca in contesti diversi – dalle favelas ai festival jazz, dai riti religiosi ai progetti multimediali – tutti accomunati da una tensione etica che fa della fotografia un atto di responsabilità civile.
Come direttore, non posso che esprimere gratitudine per questo lavoro. Siamo gli ultimi nati tra i giornali che non fanno cronaca. Non siamo i migliori, e non lo saremo mai: non è questo il punto. Il punto è che, grazie a Costantino Idini, abbiamo la possibilità di guardare alla festa dei Candelieri con occhi nuovi. Di vedere ciò che spesso sfugge, di ascoltare silenzi e respiri che fanno parte della nostra identità collettiva. Rivivete una giornata luminosa e profonda, abbandonatevi al suono del silenzio.
Queste immagini, oggi, ci appaiono come documento vivo. Un giorno, saranno storia.
Ma forse lo sono già.
Luca Losito
FOTO: © Costantino Idini 2025 – TUTTI I DIRITTI RISERVATI

