E’ importante ricordare ai giovani, ma anche ai meno giovani che forse non la ricordano, una data di grande suggestione storica nonché eloquente esempio di civile comportamento per molti politici di oggi.

Un cenno di storia: in pieno periodo risorgimentale, a seguito di una rivolta interna, che nello Stato pontificio estromesse Papa Pio IX dai suoi poteri temporali, fu proclamato lo Stato Repubblicano. Per i Mazziniani ma anche per tutti gli italiani, il 9 febbraio del 1849, segna l’alba dei Diritti Civili e della Democrazia, l’anno cioè della nascita dello Stato Laico. Con quella Costituzione si gettarono le basi per l’unità d’Italia e la Costituzione italiana del 1947 attinse buona parte dei suoi contenuti da quella della Repubblica Romana del 1849. In quella Costituzione si stabiliva come diritto la libertà di pensiero, d’insegnamento, di associazione, la libertà religiosa, il suffragio universale e l’abolizione della pena di morte. Tutti diritti che fino ad allora erano stati negati. La piccola Repubblica ebbe purtroppo vita breve, durò fino al 4 luglio, quando, a causa dell’intervento francese, Napoleone III ristabilì, per mera convenienza politica, l’ordinamento pontificio.

Fu governata da un triumvirato composto da Aurelio Saffi, Carlo Armellini e Giuseppe Mazzini; significativa nella storia dell’unificazione italiana la Repubblica Romana vide l’incontro di molte figure di primo piano del Risorgimento quali Giuseppe Garibaldi e Goffredo Mameli. In pochi mesi Roma passò da uno Stato fra i più arretrati d’Europa a banco di prova di nuove idee democratiche ispirate principalmente dal mazzinianesimo.

Oggi i media ci raccontano di uno spread che scende ma anche che sale, che si consolida il debito pubblico che invece di diminuire sembra che aumenti. Ci raccontano di continue e inique tassazioni del popolo, ci raccontano di una “casta” che non ne vuole sapere di abolire i propri privilegi, di amministratori periferici, dei comuni, delle province, delle regioni, sempre più incollati ai loro “cadreghini”, insensibili a qualsiasi richiesta di riduzione della loro presenza e della spesa pubblica!

Pochi parlano di temi etici, di ricerca scientifica libera da principi dogmatici e confessionali, di fecondazione eterologa, di biotestamento, di eutanasia. Molti e per tanto tempo hanno parlato ipocritamente di volere cambiare la legge elettorale ma ancora la nuova non è sta approvata definitivamente!! Lo spread morale di molti politici è salito a livello più alto, il differenziale in quanto a diritti civili e moralità pubblica con gli altri Paesi deve invece diminuire perché  gli italiani sono migliori di chi li ha governati finora! Aspettiamo ancora per giudicare il governo Renzi perché non ci basta il suo capolavoro per l’elezione del capo dello Stato.

Da quel lontano 9 febbraio 1849 la nostra storia è fatta di Cultura, di Politica Vera, di uomini di talento formatisi nelle mostre scuole, nelle nostre università, nella fatica del fare e del saper fare, estranei alla prassi della “truffa” intesa come sistema. Non dobbiamo dimenticare, perciò, i tanti patrioti che insieme a Giuseppe Mazzini con la Giovine Italia, senza ricevere niente in cambio, ci consegnarono  una Costituzione all’avanguardia delle democrazie dell’epoca.

Ricordiamo, soprattutto oggi, quanti spesero tutta la loro vita per i Diritti Civili di cui godiamo, vigiliamo su quanti, invece, fanno di tutto per ritardare il cammino di civiltà e progresso. Ricordiamo, uno per tutti, l’art. 3 della Costituzione della Repubblica Romana che così recita: “…la Repubblica promuove il miglioramento delle condizioni morali e materiali di tutti i cittadini”. Ecco, il futuro nostro e dei nostri figli dipende da quanto riusciremo a stare uniti in questo momento di crisi economica ma anche e soprattutto di crisi di Valori. I principi etici, morali e civili, contenuti nella Costituzione della Repubblica Romana del 9 febbraio 1949 siano perciò attuati e mai dimenticati.

Giuseppe Losito

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