Poniamo un lunedì pomeriggio presto, in giro per le vie strette del centro storico che hanno di buono che tagliano il vento gelido che arriva direttamente dal mare e perde temperatura mentre prende quota, e sembra strano dirlo ma anche a Sassari a volte c’è freddo.

E poniamo di incontrare un volto noto, riconoscere una camminata tra le altre, e fermarsi a fare due chiacchiere.

Scopriamo così che l’amico in questione è tornato da Londra – e dico Londra per non dire Dublino, Barcellona, Gran Canaria, Bologna, uno di quei posti che fanno figo insomma – ed è tornato quello che era prima di partire: non è più cittadino del mondo, non vede più il fascino della vita vissuta nei panni stesi, né la quiete magica dei vicoli senza automobili, né l’energia vitale dei ragazzini in skateboard.

Ora che è tornato a Sassari, è tornato sassarese: e un sassarese che si rispetti, si lamenta. Per cui vede solo case vecchie e sporche, una ZTL inutile e scomoda, dei gaggi che fanno solo casino.

Ora che mancavi da un po’, avrai notato dei cambiamenti… c’è l’ex-Q ad esempio: ci sei stato?

Oh, gua’, mi ha detto mia sorella che c’è umbé di gente strana, tutti che si credono artisti artisti e invece poi? Dice che l’hanno sbattuta pure fuori in malo modo, che manco al Blu Star i buttafuori sono così antipatici.

Mah, io dico che dovresti andarci, prima di parlare così… E comunque fanno un sacco di cose, dai, non fare il criticone che ha visto il mondo e adesso infama casa sua… C’è una roba da visitare in Piazza Castello, il barbacane: dev’essere figo perché non vai?

Ma gosa, è sempre chiuso! E poi questa cosa che ci devono essere gruppi di 20 persone: cosa faccio, aspetto gente? La solita cosa fatta per dare due stipendi a scrocco del Ministero…

Se lo dici tu… ma scusa non potevi anche stare dov’eri?

Eh sai cos’è? Qua c’è bel tempo, alla fine per essere sottopagato fuori, almeno a casa spendo poco… e poi comunque c’è la Faradda, qualche birra buona la fanno… dice che c’è il Birrificio artigianale anche…

Sì, l’ho sentito anch’io…

Tipo il weekend del gusto mi è piaciuto: poca spesa, molta resa! Una figata, c’era musica, gente in giro… ho incontrato umbè di gente che non vedevo da prima di andarmene…

Ma quindi, cosa faresti scusa per migliorare la situazione? Se gli artisti se la tirano e i ragazzini sanno solo mandare il traffico in tilt, cosa fai ti dai alla politica?

Finira… ma infatti riparto, io in questo posto non ci voglio stare: il sabato non sai manco dove andare a berti una cosa, ci sono due cinema in croce, non c’è mai un c***o da vedere: mostre, eventi, cose… Come fai a cambiargli il cervello a questi qua?

Ci siamo salutati, io e il mio amico, e spero tanto che riparta presto.

Intanto, in una Sala Comunale, addetti ai lavori e politici dibattevano a proposito degli spazi cittadini da dedicare alla città: era solo una partita a Risiko, o avranno anche tenuto conto del pubblico?

Avranno tenuto conto della sola cosa intelligente che ha detto il mio intervistato, e cioè: come glielo cambi il cervello a questi qua (dove questi qua siamo tutti, sassaresi miei cari)?

Io dico che glielo cambi il cervello, con una proposta culturale come quella che abbiamo – che comprende teatro, cinema, fotografia, letteratura, arti visive, poesia, filosofia, e ho scoperto che esiste pure un’Associazione per l’insegnamento della Fisica! – glielo cambi eccome…

“Magari basta dirglielo, alla gente, che queste cose ci sono” ho pensato io, quando sono tornata a vivere qui… e poi, parla qui e chiacchiera là, ho incontrato un altro matto come me, che è quello che ci mette la firma, su questo giornale che altrimenti sarebbe rimasto un blog nel cassetto.

Noi ci proviamo, insomma. E tra un anno vado a intervistare di nuovo quello là. Tanto, chi ci crede che riparte?

Valentina Cei

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