Pare che fare il giornalista non sia un mestiere considerato usurante ma quantomeno pericoloso. Da un’inchiesta realizzata da Isacco Chiaf, Andrea Fama e Jacopo Ottaviani, pubblicata il mese scorso sulla rivista “Internazionale” emerge che 324 giornalisti italiani hanno ricevuto minacce nel solo 2012. I casi vengono suddivisi in avvertimenti, azioni legali, danneggiamenti e aggressioni fisiche. Ebbene sì, anche un semplice invito a non occuparsi di certi argomenti, magari detto sottovoce e col sorriso stampato (sic) sul volto rappresenta, oltre che una minaccia personale, un gravissimo attacco alla libertà di stampa.

Quella stessa libertà che continuamente (ostentando l’articolo 21 della costituzione), proclamiamo tutti di voler proteggere, ma la cui difesa troppo spesso abdichiamo ad altri portatori d’interesse.

I giornalisti pertanto dovrebbero sorvolare su persone scomode e fatti ambigui, quelli che si occupano di cultura come noi evitare di criticare anche solo blandamente, toccare solo la suola delle scarpe dei protetti e trovarsi anch’essi un protettore: no, grazie – sussurrava Cyrano. E neanche acquistare una pistola varrebbe a difendere le proprie righe, armati lo siamo già, di attrezzo che ferisce più della spada, ma forse girare in gruppo potrebbe farci sentire meno soli. Per questa ragione da oggi Sassari City apre la collaborazione a tre belle firme, una da Sassari (ma sempre in giro per il mondo), una da Roma e una da Milano. Chissà che non ci faccia riflettere l’ennesimo “sguardo esterno”. Vi invito a scoprire lentamente il loro stile e a non minacciarli, per ora. O l’inchiesta del prossimo anno sarà ancor più grave. Altro dirvi non vò…

Luca Losito

foto: internazionale.it

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