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S’e’ debburi in amori

OSPITIAMO SU QUESTA RUBRICA UNA POESIA DI COSTANZO PILO S’e’ debburi in amori candu no semmu amaddi avharisthia vuruddu asse’ un onda di mari pa’ pusthazzi luntanu lu durori meu Dimmi addiu cuìppi ingiusthi ventu di mari mi intendu chi mi dazzìa amori lu trambusthu toiu ha bisogniu d’amori cumenti lu meiu durori lu ventu di tramuntana e’ fosthi e lu mari si unfieggia cu li sò ondi piegniu di

Sassari Speciale…

Sassari è una città speciale? A guardare il nuovo video di TurismoSassari.it sembrerebbe di sì. http://www.paradisola.it/video-sardegna/6742-video-sardegna-sassari

Platamona sotto sotto…

PREMESSA – Solo pochi giorni fa, in un provocatorio intervento su queste pagine, il profeta Michele Vargiu scriveva che a Sassari il mare non c’è ma bisognerebbe inventarselo—> http://www.sassaricity.it/sassari-da-a-mare/ PRELUDIO – Ieri il destino o chi per lui si è invece inventato una tragedia che poteva avere proporzioni ancor più gravi, stabilendo una volta per tutte che una località balneare in realtà a Sassari ci sarebbe. Platamona Platamona, paradiso dei bagnanti,

Passaggio di Onofri…

Ho letto d’un fiato, come penso sia giusto la prima volta, l’omaggio che Massimo Onofri fa alla nostra isola nel suo PASSAGGIO IN SARDEGNA. Conto, prometto, necessito, spero e giuro di rileggerlo con più calma una seconda. Poche parole, pesate, su questo libro che definire “di viaggio” da un punto di vista puramente geografico, è banalmente riduttivo. Scivolo pleonastico modestamente ma sono immodesto, e senza eccessiva enfasi mi ritrovo comunque

Sassari da a… mare.

A Sassari il mare non c’è. Non so come non sia potuto venire in mente ai suoi padri fondatori, che sarebbe bastato spostarsi dieci chilometri più in là per regalare a questa città un’aria più fresca, un orizzonte più suggestivo e un futuro più turistico, salmastro e portuale. Invece a Sassari il mare non c’è. Sta lì, a cinque minuti di macchina, venti di motorino, trenta di motocarrozzella. Il mare

VIVA VERDI!

Provino di Italia’s Got Talent. Giorni nostri. -Salve! Lei è? -Giuseppe. Giuseppe Verdi. -Ciao Giuseppe, ci stai già simpatico una cifra, con quella barba. Certo, un po’ hipster, eh… -Prego? -Eh? -Come dice, scusi? -Ahahah, niente, dai, sei bellissimo. Cosa fai nella vita Giuseppe? -Suono. -Ah bello! Hai una band? -Eh? -Fate delle cover? -Eh? -Avete già fatto un demo? -Eh?! -Scommetto che da sotto quel barbone saprai fare una

Garibaldi fu smerdato

SASSARI – Una volta c’erano i MONUMENTEROS. Il luogo era piazza d’Italia, il loro ruolo era quello di appartenere alla categoria degli stanziali sotto Vittorio Emanuele in piedi, e non a cavallo. A loro modo facevano politica, abitavano e difendevano uno spazio urbano. Qualche giorno fa, abbiamo riso di una pseudopolitica che aveva bendato Mazzini all’emiciclo, e che fu poi sbendato da un noto arrampicatore. Invece oggi assistiamo impotenti ad