Editoriali

VIVA VIVA LA TARTARUGA!

Sono lenta ma veloce, sono bassa ma cammino, sono una sempre in fuga, sono una… TARTARUGA! Chiediamo scusa ad Alessandro Carta se, citando a memoria l’incipit di una delle più divertenti canzoni dei Nasodoble, ci permettiamo di inventarcelo totalmente. Quando mi hanno riferito che stavano pitturando una tartaruga sull’ex albergo Turritania ho pensato ad una iniziativa spontanea dei soliti imbrattatori, più o meno esperti. E invece si trattava proprio di

Tex Wheeler cade da cavallo!

Avevamo anche pubblicamente sperato che il volto nuovo e pulito di Sean Christian Wheeler potesse essere un punto di forza in qualche ambito di politica pratica. Avevamo invocato che, di fronte a squallidi personaggi che animano una parte di una vecchia politica, al sentirsi rivolgere la domanda LEI NON SA CHI SONO IO, il neosindaco di Porto Torres avrebbe potuto rispondere beffardo NON LO SO E NON MI INTERESSA. Avevamo

Platamona sotto sotto…

PREMESSA – Solo pochi giorni fa, in un provocatorio intervento su queste pagine, il profeta Michele Vargiu scriveva che a Sassari il mare non c’è ma bisognerebbe inventarselo—> http://www.sassaricity.it/sassari-da-a-mare/ PRELUDIO – Ieri il destino o chi per lui si è invece inventato una tragedia che poteva avere proporzioni ancor più gravi, stabilendo una volta per tutte che una località balneare in realtà a Sassari ci sarebbe. Platamona Platamona, paradiso dei bagnanti,

Garibaldi fu smerdato

SASSARI – Una volta c’erano i MONUMENTEROS. Il luogo era piazza d’Italia, il loro ruolo era quello di appartenere alla categoria degli stanziali sotto Vittorio Emanuele in piedi, e non a cavallo. A loro modo facevano politica, abitavano e difendevano uno spazio urbano. Qualche giorno fa, abbiamo riso di una pseudopolitica che aveva bendato Mazzini all’emiciclo, e che fu poi sbendato da un noto arrampicatore. Invece oggi assistiamo impotenti ad

Tra Sanna, Sanna e Sanna…

Il film sta per finire. C’è il buono, il brutto e il cattivo. Il brutto non sa che ha la pistola scarica. Il cattivo non sa che morirà. Il buono uccide il cattivo. E vissero tutti felici e contenti. Una pellicola di Sergio Leone, musiche di Ennio Morricone, inquadrature strettissime sugli occhi dei protagonisti, da brivido… A Sassari in consiglio comunale si è votato per il comandante della compagnia barracellare.

Charlie Turritano…

A Sassari nella notte si spara. Per futili motivi. Qualche giorno fa una caffetteria marocchina è stata vandalizzata. Per rubare il cancello in ferro battuto, parrebbe. Anni prima del momento in cui scrivo interpellarono il lettore di lingua e letteratura araba per comprendere le strane scritte, potenzialmente eversive, sulla facciata dell’Università. Erano i durissimi tempi dei dissidenti iraniani che scappavano per venire in Ziddai a studiare medicina. Non era farsi,

Il cappello di paglia

C’è un racconto del premio Nobel Günter Grass il cui protagonista è una paglietta. Un cappello di paglia che segna le classi sociali, il passaggio di un’epoca, la differenza di genere. Il cappello sorvola la storia, saluta alcuni fatti epocali, vive il presente e accoglie la quotidianità. La paglietta viene dimenticata su una panchina, ritrovata alla stazione, saluta la partenza di un transatlantico, viene tolta per il primo bacio, indossata