Voglio l’estate! – urlano in inverno;
Voglio la pioggia! – strepitano in estate;
Non l’ho mai detto, a me l’inverno piace! – aggiungono in estate;
Ma neanche per idea, d’estate si sta bene! – inveiscono a gennaio;
COLPA DEL SINDACO! Concludono mestamente quando gli argomenti languono ed è necessario individuare un capro espiatorio.

In realtà la cosa non si distacca tanto dalla realtà: è sempre un po’ colpa di chi fa, pur senza merito; chi non fa, invece, non ha responsabilità, non ha colpe, non ha niente, non è niente.

Ma se qualcuno si permette di difendere la verità viene subito additato come difensore di questo o di quel politico, oppure difeso e strumentalizzato se si tratta di nomi che rivestono simpatie personali.

Dimenticandosi una cosa: che queste opinioni sono sempre esistite, spesso di fronte a un bicchiere di vino, sovente messe a tacere da qualcuno appena più sveglio che con un “Ma gosa gazzu, cagliaddi muddu, cuglioni!” stemperava diplomaticamente la polemica in Corso. Vittorio Emanuele. Basso.

Oggi invece è passata la linea di pensiero secondo cui CHIUNQUE può dire la sua, su QUALUNQUE argomento, anche se non in possesso delle competenze per farlo; anzi SOPRATTUTTO. Gli interventi in tanti incontri di cittadinanza attiva hanno evidenziato sin troppi episodi tra il divertente e il misero, che ormai sono nella storia della nostra Ziddai.
Facebook ha, ovviamente, amplificato il fenomeno: abbiamo dato un microfono a tutti, contemporaneamente, durante lo stesso convegno, nella stessa sala. E i danni li leggiamo tutti i giorni.

C’è poi questo sentimento diffuso, quando una qualunque amministrazione decide di effettuare un’azione – facciamo un esempio – di ristrutturazione, dove ognuno si sente in diritto/dovere di dire la sua: sulla sicurezza, sul colore, sui tempi, sul luogo, sui materiali, su chi, su come, su perché. Ecco, soprattutto perché. Perché non si rivendica un diritto all’astensione, al tacere, al riconoscere i propri limiti e alla repressione delle proprie inutili dissenterie verbali?
Ognuno di noi trovi quotidianamente gli esempi e le allusioni ai quali riferirsi.

Ma come – dicono i neo liberalisti dell’ultim’ora: non ho forse diritto, io, in quanto cittadino, ad esprimere la mia opinione e dire che sono o non sono contrario a questa azione posta in essere da un’amministrazione che mi rappresenta o non mi rappresenta ma che comunque regge le sorti di TUTTA la città, anche quella che non l’ha votata?

Certamente. Così come noi siamo in condizioni di fottercene.

 Luca Losito

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